Sordità rinogena e terapia termale

La terapia e la prevenzione termale delle tubotimpaniti croniche al fine di impedire l’evoluzione in sordità rappresentano un’evenienza di confermata superiorità della terapia termale rispetto alla terapia farmacologica. Flogosi acute recidivanti e croniche rinosinusali e faringee  sono in grado di alterare la pervietà tubarica e la normale aerazione dell’orecchio medio.
Inizialmente l’ostruzione tubarica crea una rottura dell’equilibrio tra la pressione endotimpanica e quella esterna; in seguito al persistere dell’ostruzione si verifica un abbassamento della pressione endotimpanica che comporta una stasi nei vasi e nei linfatici della mucosa con secrezione.
Contemporaneamente la flogosi rinofaringea può propagarsi all’orecchio medio attraverso il canale tubarico che a sua volta va incontro ad insufficienza con possibile esito in stenosi.
L’evoluzione del processo è lenta, continua, a volte intervallata da episodi flogistici acuti, nel bambino il decorso è spesso asintomatico. La presenza di essudato nel cavo del timpano e la sua successiva organizzazione portano alla formazione di tessuto connettivo che può determinare atrofia, sclerosi ed aderenze cicatriziali, calcificazione con blocco della catena ossiculare e conseguente ipoacusia (sordità). L’ipoacusia di trasmissione, che costituisce l’espressione sintomatologica soggettiva (ed obiettivabile strumentalmente) di questa affezione, si accentua progressivamente. La mobilità della catena ossiculare appare ridotta in grado direttamente proporzionale all’entità del processo sclerotico, che può giungere, in alcuni casi, a provocarne l’anchilosi fibrosa con conseguente fissità. L’ipoacusia di trasmissione ha tendenza a trasformarsi in ipoacusia di tipo misto per una compromissione cocleare secondaria alla flogosi endotimpanica.

Terapia Termale
Con la crenoterapia è possibile intervenire a due livelli: 

  • terapia dei processi flogistici cronici rinofaringei e prevenzione delle riacutizzazioni. In questo modo si possono ridurre numero ed entità degli eventi che provocano e mantengono la situazione di base responsabile dell’insorgenza e del progredire della patologia.
  • terapia della flogosi cronica dell’orecchio medio e riabilitazione della funzionalità tubarica.

Per conseguire il primo scopo si ricorre alla terapia inalatoria con intervento sulle prime vie respiratorie.
L’intervento specifico sull’orecchio medio è rappresentato dall’insufflazione pertubarica endotimpanica.   Con un apposito strumento si cateterizza la tuba di Eustachio tramite l’ostio faringeo e si insuffla gas solfureo a 0,5-1 atmosfera per 1-2 minuti. In questo modo l’azione terapeutica meccanica del gas si somma a quella specifica del mezzo termale ricordando che attualmente l’unico gas consentito per le insufflazioni termali è l’idrogeno solforato estratto dalle acque solfuree. L’idrogeno solforato agisce con i meccanismi riportati per l’apparato respiratorio: decongestione, azione antiinfiammatoria e fluidificante, miglioramento del trofismo mucoso, ostacolo ai processi di formazione ed organizzazione del tessuto connettivo, aumento delle IgA secretorie e dei poteri di difesa locali, potere antisettico. L’azione meccanica del gas sotto pressione provoca lo scollamento delle pareti tubariche e reversione della pressione negativa all’interno della cassa del timpano. In questo modo si ottiene la restituzione della risposta elastica alle pareti tubariche ed alla membrana timpanica; segue un riassestamento della catena ossiculare che riprende la normale motilità, e la risoluzione parziale o totale dello spasmo dei muscoli della cassa (soprattutto il muscolo del martello e lo stapedio). Nei pazienti sottoposti a questa metodica si osserva un evidente rallentamento o blocco dell’evoluzione verso la sordità con recupero significativo di valori audiometrici in grado di mantenersi nel tempo.
La tecnica è di uso specialistico, necessita per l’esecuzione di personale medico qualificato e di particolari attrezzature.

Le controindicazioni sono costituite da processi infiammatori ed infettivi acuti dell’orecchio medio, perforazione timpanica, interventi di plastica che possono essere danneggiati dalla pressione del gas, neoplasie maligne locali.
La prescrizione richiede l’accertamento dell’indicazione e la valutazione dell’opportunità al suo ricorso.

Se la tecnica è eseguita correttamente è raramente dolorosa, tuttavia è fastidiosa e a volte mal tollerata soprattutto dai bambini. In questi casi si può ricorrere al Politzer crenoterapico: si posiziona un’olivetta collegata all’insufflatore in una narice; si chiudono le narici del paziente con cerotti o semplicemente premendo con le dita sulle ali del naso e si invita a deglutire mantenendo la bocca chiusa. Risultati migliori si ottengono, in base alla nostra esperienza, se il paziente inghiotte un sorso d’acqua. La deglutizione provoca lo stiramento e l’apertura dell’ostio tubarico, il gas in pressione che si raccoglie nel faringe e nelle cavità nasali penetra nell’orecchio medio.