Riabilitazione post Covid-19: efficacia delle cure termali

La letteratura scientifica internazionale sta mettendo in evidenza la diffusione e, spesso, la gravità, trascurata, della persistenza dei sintomi “post covid” . Molte delle persone “guarite” soffrono di spossatezza, affaticamento, disturbi muscolari e del sonno oltre che, talvolta, di esiti a carico dell’apparato respiratorio.  Studi osservazionali evidenziano che una persona su dieci soffre di sintomi ancora dopo dodici settimane, e rientra nella categoria del cosiddetto Long Covid.  Le conseguenze sono ancora più gravi per coloro che già prima di ammalarsi di Sars-CoV2 presentavano patologie croniche concomitanti, a livello respiratorio e cardiovascolare, in particolare nei pazienti obesi, fumatori, ipertesi.

Negli ultimi 20 anni la ricerca scientifica ha documentato le azioni terapeutiche delle acque sulfuree a livello dei sistemi nervoso, cardiocircolatorio e osteoarticolare. A livello respiratorio mitigano il carico ossidativo, proteggendo le vie aeree superiori e inferiori da infiammazione cronica e infezioni batteriche e virali. Gli effetti più immediati vengono percepiti a livello del dolore e della pelle per l’efficacia delle acque sulfuree nel risanare infiammazioni e ferite, nella rigenerazione della pelle e lenendo il dolore cronico grazie a una potente azione lenitiva. Ulteriori e recenti studi sembrano estendere anche nei confronti del Covid-19 la provata efficacia antivirale da parte dell’idrogeno solforato.

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