Parma città Ducale e la Famiglia Farnese

 Il periodo compreso fra la metà e la fine del XVI sec. segna il definitivo tramonto degli ideali medievali e l’ascesa delle monarchie nazionali.   In questo contesto lo stato creato nel 1545 dal Papa Paolo III e donato al figlio prediletto Pier Luigi Farnese, rappresenta quasi un emblema della composita realtà che caratterizza il primo secolo dell’età moderna.   Lo stato “nato in una notte come un fungo”, come ebbe a dire il cardinale Ercole Gonzaga, non sembrava avere i presupposti che ne garantissero stabilità e durata. Invece, la famiglia Farnese e l’autorità statale riuscirono ad affermarsi e permanere per quasi due secoli.   Il sistema degli STATI FARNESIANI comprendeva, oltre al ducato di Parma e Piacenza, lo stato Pallavicino, il Marchesato di Novara, il Ducato di Castro e il feudo di Ronciglione nel Lazio, altri feudi nell’Italia meridionale.   E’ durante il ducato dei Farnese che vengono costruiti i più fastosi palazzi nei quali mettere in mostra il fasto di una corte che esorcizzava così le frequenti carestie.   Centro della vita ducale era il Palazzo ducale – fatto costruire da Ottavio Farnese nel 1547-86 su modello della corte Medicea di Firenze – che comunicava con la Rocchetta – ora distrutta e costruita da Galeazzo Maria Sforza – tramite un ponte e poi con la Residenza Estiva (1561) tramite un Corridore (1580) sorta all’interno del Giardino Ducale .   Ma il palazzo ducale, che era un semplice adattamento di palazzi privati preesistenti, non era sufficiente a soddisfare le ambizioni di grandezza della casata.   Così nel 1601 Ranuccio iniziò la costruzione della Pilotta, un grande palazzo dei servizi che riscattasse anche l’angustia del Palazzo Ducale. Il teatro Farnese diventa il luogo emblematico di questa corte che, nell’ultimo secolo della sua esistenza, maschera la decadenza politica ed economica attraverso la celebrazione fastosa della tradizione, la rievocazione teatrale di una classicità scenografica e baroccheggiante.